Se la vostra idea di smart working è lavorare in spiaggia o a bordo di una piscina, mi dispiace, ma non ci siamo proprio.
Questo video sarà decisamente diverso dagli altri.
Vi racconto un po’ di me… E anche un po’ del backstage del mio lavoro, di chi sono e di quello che faccio.
Vi parlerò di smart working e di work life balance, cioè di come è possibile effettuare lo stesso lavoro in un posto diverso, migliorando la qualità di vita.
O almeno questo è quello che intendo io.
Nell’ultimo periodo, nell’ultimo anno direi, si è parlato davvero tanto di smart working spesso confondendolo col remote working.
Non sono due sinonimi!
Remote working significa effettuare la stessa. attività lavorativa in un posto completamente diverso, da remoto appunto.
Smart working invece significa effettuare un lavoro in maniera più smart.
Io lavoro in smart working da diverso tempo, da molto prima della pandemia.
Lavorare a distanza sfruttando il digitale
Molto spesso il mio lavoro consiste proprio nell’accompagnare, attraverso un percorso, i professionisti e le aziende a lavorare in maniera molto più smart (cioè lavorare in maniera più organizzata e con dei processi) in modo da portare le persone a essere indipendenti, collaborando in team, anche geograficamente delocalizzati.
E tutto questo, ovviamente, lo faccio attraverso il digitale.
Un po’ alla volta, attraverso questi processi, le persone diventano più autonome e indipendenti,
i processi sono sicuramente condivisi, così come lo sono anche gli obiettivi. E il tutto è anche molto facilmente monitorabile. Insomma, in tutto questo, si va a lavorare meglio e questo significa che si va a lavorare anche meno.
Durante tutto il mio processo lavorativo difficilmente incontro di persona i miei clienti.
Ma questo ben prima della pandemia.
Inoltre non ho congiunti e non ho neppure un cane.
Insomma, seguendo un po’ i diversi decreti io ero destinata alla segregazione perenne.
Attenzione: non mi sto certo lamentando!
Vivo in un posto decisamente bello, a due passi dalla natura e questo mi ha permesso di attraversare le diverse fasi “colorate” in una maniera molto serena.
Sono piena di interessi, sto bene da sola e non mi annoio.
Perché essere nomadi digitali
Per me il digitale, oltre a essere il mio lavoro, è anche una bella finestra sul mondo… Una finestra decisamente ampia.
Ad un certo punto la mia parte creativa è però venuta meno.
Lo so che tutto quello che ho raccontato sembra più una parte razionale, ma io ho bisogno anche di una parte creativa.
Mi serve alimentare la mia curiosità, stimolare il mio pensiero creativo e laterale, quello che mi permette di unire i puntini di diverse discipline.
Insomma, per farla breve ad un certo punto mi sono accorta che il mio cervello ha iniziato a rallentare per mancanza di stimoli.
E così ho deciso di partire.
Un po’ all’improvviso, ho acquistato un biglietto aereo, di sola andata, ho preparato un trolley (di meno di dieci chili) e uno zaino con TUTTO il mio ufficio.
Sono alle Canarie, a Gran Canaria per la precisione.
E no, non lavoro dalla spiaggia! 😉
Ho il vantaggio che il mio ufficio ci sta tutto in uno zaino.
Progetto Erasmus per giovani imprenditori
Qui a Las Palmas ho rivisto una persona che già conosceva, Stefano De Carlo, e sono andata a trovarlo nel suo ufficio perché mi ha parlato dell’opportunità di un Erasmus per giovani imprenditori.
Stefano vive a Las Palmas da Gran Canaria da 4-5 anni circa.
Lavora 4-6 ore al giorno proprio per avere il tempo adesso di fare il papà.
Da venti e passa anni nel mondo del marketing e della comunicazione, negli ultimi sette-otto specializzato nel mondo dell’automazione di business, che è proprio quella cosa che permette di fare di più e meno tempo (scopri di più su Automatiking)
Approfondimenti
👉🏻 Scopri di più sullo. Smart working
Erasmus per giovani imprenditori
👉🏻 https://www.erasmus-entrepreneurs.eu/index.php?lan=it