L’e-commerce è prerogativa solo dei grandi marchi?
Come possono anche le PMI o i local business iniziare a vendere online senza dover investire subito un patrimonio?
Durante i mesi di lockdown molti italiani si sono avvicinati per la prima volta agli acquisti online.
E molti business e attività commerciali si sono attivati per iniziare a vendere attraverso il digitale.
Ne ho parlato con Samuele Camatari, che da anni si occupa di ecommerce in tutte le sue forme. E ha appena aperto una community proprio dedicata a questo argomento.
Samuele si occupa di digitale a livello professionale da ormai 28 anni e di e-commerce da quando è stata coniata questa parola.
Dal 2012 porta avanti l’e-commerce Day, quest’anno alla sua decima edizione il 21-22 ottobre.
I dati del e-commerce durante il lockdown
Dal 17 febbraio al 15 marzo quando c’è stato il panico totale, e la ricerca delle scorte alimentari, si è registrato +12% delle vendite online 80% in un mese.
Nei primi tre mesi di chiusura i supermercati online più grossi, Carrefour Coop e Esselunga, in media hanno avuto un fatturato + 400% di vendite online.
I settori e-commerce che hanno guadagnato di più
Andando a vedere più in dettaglio i numeri, i settori dove si è più venduto sono:
- alimentare, come ci si aspettava
- Assicurazione casa
- Accessori per lavorare da casa sedia
- editoria
- elettronica
- salute benessere
- tempo libero
Gli ultimi numeri di qualche giorno fa dell’Osservatorio del Politecnico di Milano si parla di più 26% dove considera che negli ultimi dieci anni è sempre stato un aumento a doppia cifra e parliamo di vendite per circa 23 miliardi di euro soltanto in Italia.
Chi in qualche modo diventa più digitale insomma si prende questa fetta di mercato.
Come hanno reagito i consumatori
In Italia eravamo il fanalino di coda e tantissime persone non compravano online, soprattutto per il timore di usare la carta di credito (il pagamento è ancora una una barriera).
Ma costretti da cause di forza maggiore, l’80% ha fatto più di un acquisto online. E a fronte di sondaggi fatti. ora che hanno scoperto il vantaggio e la comodità degli acquisti online, queste persone non torneranno più indietro.
Come partire con un e-commerce?
Fare e-commerce è un progetto non si può attivare tutto in un giorno.
Ma è possibile partire un passo alla volta utilizzando la tecnologia che si ha già a disposizione: pagina Facebook e WhatsApp ad esempio:
- fai delle foto dei tuoi prodotti
- dillo ai tuoi clienti
- se li vogliono glieli consegni o possono ritirare
- pagamento alla consegna
Dopo di chè l’evoluzione è aggiungere le diverse formule di pagamento.
Questo alla fine è già un e-commerce senza un sito e senza il pagamento online, senza integrazione del magazzino: è una forma rudimentale ma di fatto il primo passo.
Gli esercenti hanno iniziato a usare Whatsapp per dire ai loro clienti: ti metto a disposizione un catalogo ti faccio dieci foto, ho sfornato la pizza, clicca paga e vieni a ritirarla oppure te la porto io a pranzo.
Quali sono i vantaggi di aprire un e-commerce anche per pmi
Un passaggio molto interessante è il fatto che il pagamento avviene prima: chi acquista on line è abituato al fatto di dover pagare prima di avere il prodotto il servizio, un passaggio che come mindset non è così banale.
Inoltre non è necessario avere un magazzino: il bene è acquistato da catalogo e sarà direttamente il fornitore a spedire al cliente finale.
Molti hanno iniziato a vendere prodotti che fisicamente non hanno perché la loro clientela locale solitamente non li chiede. Usando magari il drop shipping o trovando nuovi partner che spediscono per loro appunto, ad esempio, prodotti grossi ingombranti ingombranti e pesanti dove costa magari anche tanto la spedizione (ad esempio stufa a pellet, elettrodomestici…).
Guarda il resto dell’intervista:
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