Sono le piccole trasformazioni, quelle che davvero cambiano la nostra vita.
Siamo abituati ad eccedere nella stima di quello che possiamo raggiungere su una scala temporale molto lunga, mentre invece molto spesso sottovalutiamo i risultati che possiamo ottenere semplicemente instaurando delle abitudini corrette attraverso piccole azioni quotidiane e ripetute nel tempo.
Cos’è un’abitudine?
Le abitudini sono quelle piccole (e grandi) azioni che ripetiamo quotidianamente, giorno dopo giorno, e che ad un certo punto si trasformano in azioni che compiamo in automatico senza neppure rendercene conto.
Studi recenti dicono che mediamente il 43% delle azioni che compiamo quotidiane avvengono in maniera automatica. Questo significa che ci costano poca energia, anche mentale.
Ci pensi, quindi, che forte impatto che possono avere su tutta la nostra vita?
“Chi ama viaggiare arriverà per forza più lontano di chi vuole arrivare e basta”.
La trasformazione di un cubetto di ghiaccio
Cosa succede se io prendo questo cubetto di ghiaccio e lo porto dal freezer in una stanza che ha 21-22 gradi?
Si scioglie! .
Certo, però non si scioglierà subito.
Lo scioglimento del ghiaccio, la trasformazione del ghiaccio in acqua, è avvenuta grazie a una serie di PICCOLI cambiamenti, l’innalzamento della temperatura, avvenuti nel corso del tempo.
È esattamente quello che succede anche all’interno della nostra vita, grazie alle abitudini.
Due terzi del percorso della Challenge di 90 giorni
Sono ormai 60 gg che ho iniziato questa mia challenge personale challenge di 90 giorni, iniziata come sfida con me stessa per raccontare praticamente quello che avviene anche all’interno del percorso di We Only Live Once (piccolo spoiler: sto preparando il diario di WOLO, We Only Live Once, che ti aiuterà nel migliorare la tua vita).
Ho scelto due azioni su cui concentrami:
- vita personale: aumentare la forza
- vita lavorativa: migliorare i video
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21 giorni per cambiare un’abitudine: è un falso mito
Quanto tempo ci vuole per instaurare una nuova abitudine?
Probabilmente avrai sentito dire che ci vogliono 21 giorni.
Sappi che questa teoria dei 21 giorni è un falso mito!
Di queste e di altre false credenze che spopolano in rete ne abbiamo parlato a lungo all’interno della community di Digital Neuromarketing Mastermind.
La storia dei 21 giorni deriva da una errata estrapolazione degli studi fatti da un chirurgo plastico che aveva notato proprio un pattern ripetitivo nei suoi pazienti che iniziavano a riconoscere il proprio volto 21 giorni dopo l’intervento di chirurgia.
Questo concetto dei 21 giorni è stato estrapolato e poi ripreso nei discorsi motivazionali dai palchi da tantissimi “guru”.
Non esiste alcuna evidenza scientifica che confermi la necessità di questi 21 giorni.
Non c’è un numero di giorni predefinito per instaurare una nuova abitudine.
Dipende dal punto di partenza e anche dall’abitudine che si vuole inserire nella propria vita.
Cosa ho imparato in questi primi 60 giorni
Sono successe davvero tantissime cose in questi primi 60 giorni, molte di più di quelle che mi sarei aspettata.
Una delle cose più sorprendenti, e che mi ha davvero sorpreso, come conseguenza di tutte le scelte fatte, è che ho R A L L E N T A T O, e rallentato tantissimo.
Pensando al quotidiano, alla singola azione, mi sono concentrata molto di più sul momento PRESENTE.
1. CONCENTRATI SUL SISTEMA
Gli obiettivi sono i risultati che vuoi raggiungere.
Il sistema invece è il processo che ti permette di raggiungere quel risultato. Io non avevo un obiettivo finale, un goal da raggiungere e questo probabilmente ha fatto la differenza in questo percorso.
È corretto definire un goal, un obiettivo che si vuole raggiungere, ma per quanto mi riguarda più mi focalizzavo sul risultato, meno riuscivo a raggiungerlo.
Ogni volta che in passato mi sono focalizzata sull’obiettivo da raggiungere, questo mi ha portato fuori dalla strada e provocava una certa frustrazione.
Questo perché l’obiettivo, soprattutto se è abbastanza grosso, lo vedevo così lontano e irraggiungibile che facevo fatica a capire come effettivamente avvicinarmi ad esso.
Ho iniziato quindi a concentrarmi passo per passo su ogni singolo elemento, cercando di migliorarmi quotidianamente. Solo dell’1%!
L’1% sembra veramente pochissimo.
Se ti piace avere a che fare con i numeri, sapete benissimo che l’1% sembra veramente irrisorio per riuscire a raggiungere il 100%.
Ma c’è quello che viene definito l’effetto compound.
2 – EFFETTO COMPOUND
L’effetto compound viene studiato in economia quando si parla di investimenti. Come puoi applicarlo anche alle nostre abitudini? Un’abitudine non è altro che un comportamento che è stato ripetuto un numero sufficiente di volte, che diventa poi automatico.
Inizia con dei tentativi e degli errori.
Tentare, fallire, apprendere e poi provare in modo diverso, migliorando quotidianamente solo dell’1%.
Cosa succede in un anno quando miglioriamo dell’1% ogni giorno?
Si ottiene un risultato che è dovuto alla combinazione delle azioni e dei risultati precedenti.
È proprio quello che succede al cubetto di ghiaccio che vi ho mostrato all’inizio di questo video.
Cosa succede nel giro di un anno con la nostra azione ripetuta nel tempo e migliorata quotidianamente dell’1%?
All’inizio quasi non si vedranno dei risultati, ma giorno dopo giorno questi si accumuleranno e ci porteranno alla fine dell’anno stesso ad un miglioramento di ben 37 volte.
Cosa succede se invece andiamo a peggiorare dell’1% ogni giorno?
In questo caso si tornerà indietro, quasi allo zero iniziale.
3 – PREPARA L’AMBIENTE
Prepara l’ambiente attorno a te. Togli di mezzo tutte quelle che potrebbero essere le frizioni iniziali.
Montare e smontare tutte le volte l’attrezzatura che mi serviva per i video mi faceva perdere tantissimo tempo e mi dava una scusa per continuare a procrastinare.
Ho deciso quindi di lasciare tutto montato e in questo modo registrare i video mi è diventato molto più semplice.
La stessa cosa ho fatto per quanto riguarda lo sport. In pratica la mattina indosso direttamente l’abbigliamento per allenarmi. In questo modo il mio cervello è già preparato e troverò sicuramente un momento entro sera per allenarmi.
4 – RENDI L’ABITUDINE IL PIÙ SEMPLICE POSSIBILE
Se vuoi inserire all’interno della tua routine un’abitudine che è piuttosto complessa, cerca di scomporre la nuova abitudine in azioni molto facili.
5 – MAX 2 MINUTI
La nuova abitudine non deve essere più lunga di 2 minuti, una cosa davvero molto semplice che ti impedisca di trovare qualsiasi scusa.
Ad esempio, fare ogni giorno una passeggiata dietro casa.
Poi un po’ alla volta incremente.
Io adesso quando mi voglio allenare con il mio TRX parto da casa, faccio 20 minuti di bici, 40 minuti di TRX e poi altri 20 minuti di ritorno.
Se avessi voluto inserire questa abitudine dal giorno zero, questo sarebbe stato davvero molto complicato, perché ancor prima di iniziare il mio cervello avrebbe trovato tantissime scuse.
“Fa freddo, è lontano, non tempo…”
6 – ASSOCIA LA NUOVA ABITUDINE A UNA GIÀ CONSOLIDATA
Associa la nuova abitudine che vuoi inserire all’interno della tua giornata con una già consolidata.
In questo modo sarà molto più semplice avere quel trigger iniziale che ti permette di portare avanti le tue abitudini.
Io faccio yoga dopo il caffè della mattina.
Non ho neppure bisogno di pensarci: accendo il bollitore e mentre si scalda l’acqua preparo il tappetino per lo yoga.
7 – PROGRAMMA IL CALENDARIO
Non lasciare al caso o alla buona volontà quotidiana la trasformazione che può arrivare dalle abitudini.
Prendi un calendario e programma.
E all’interno del calendario le azioni devono essere ben precise:
- quando,
- in quanto tempo,
- e se possibile, subito dopo aggiungi un reward,un premio.
Se vuoi imparare di più sulle abitudini, ti consiglio di leggere Atomic Habits.
8 – L’IMPORTANZA DELLA CONTINUITÀ
Non tutti i giorni sono uguali e comunque siamo esseri umani.
La motivazione va benissimo all’inizio del percorso, ma è impossibile avere sempre un livello di motivazione elevato.
Se dovessi puntare sulla motivazione in questa mia challenge, o anche in generale, non funzionerebbe.
La motivazione ha sicuramente dei picchi, soprattutto all’inizio, quando si parte pieni di entusiasmo, ma ha anche delle gole abbastanza profonde, dove si tende a rimandare le attività prefissate.
La motivazione va bene per partire.
Il motore che permette di continuare con le abitudini è invece la continuità.
9 – REGOLA DEI DUE GIORNI
Per evitare i sensi di colpa che ogni tanto potrebbero arrivare quando in una giornata non si ho proprio voglia (o tempo) ho trovato molto utile la regola dei due giorni.
Scelgo l’azione che io voglio compiere ogni giorno e ogni volta che la eseguo faccio una X all’interno del mio calendario.
Ci sono dei giorni che proprio non riesco ad eseguirla.
In questi casi non mi lascio prendere dallo sconforto e dallo stress, ma semplicemente salto quel giorno stando bene attenta a non saltare mai due giorni di fila.
10 – DON’T BREAK THE CHAIN
Anche nel giorno in cui effettivamente non ho proprio voglia, non salto completamente l’abitudine, ma cerco di fare comunque qualche cosa:
- Non farò, ad esempio un allenamento completo, ma comunque esco di casa e faccio il giro del quartiere.
- Non monterò completamente un video, ma sicuramente, visto che ho il cellulare già in tasca, almeno qualche ripresa la farò.
Questo atteggiamento mi fa sicuramente sentire molto meglio e mi ha aiutato tantissimo in questa challenge e anche nella vita in generale!