Il public speaking, il saper parlare bene, è fondamentale, e non solo per chi si occupa di comunicazione. Se hai una bella idea, un progetto da raccontare, se vuoi , chiedere un aumento ecc… devi necessariamente essere in grado di sostenere e argomentare la tua posizione.
Ma l’arte oratoria non è sufficiente.
Ricorda infatti che non si può NON comunicare.
Cosa dice il linguaggio del corpo
Una persona che cammina con le spalle incurvate e il capo chino, non ci trasmette sicurezza. Chi ha lo sguardo basso, giocherella con le cose che ha in mano trasmette ansia. D’altro canto identifichiamo subito come leader una persona con il petto in fuori, mento alto, e la classica posizione di “superman”.
Una determinata postura, dice molto prima di tutto al nostro cervello (attraverso neurotrasmettitori e ormoni), e poi anche all’esterno, ai nostri interlocutori.
Sorridiamo perché siamo felici, e siamo felici perché sorridiamo (Amy Cuddy)
Oltre a scegliere con cura le parole, si dovrebbe porre attenzione anche all’atteggiamento del corpo, al suo linguaggio.
4 suggerimenti di linguaggio del corpo per il public speaking
Dananjaya Hettiarachchi (Campione del mondo di Public Speaking 2014) ci rivela in questo chiaro video 4 semplici e immediati trucchi da applicare per migliorare il modo di comunicare anche con il nostro corpo. Cosa dobbiamo fare quando parliamo in pubblico per migliorare la percezione che la platea ha di noi?
1- Non chiudere le braccia
Quando si è nervosi, ci si tende a coprire, a chiudersi in se stessi. E’ una sorta di protezione della parte di noi, del nostro corpo, più vulnerabile: ci si chiude con le braccia conserte, si mettono le mani davanti agli organi vitali.
Questo atteggiamento e postura ovviamente viene percepito dall’esterno come segnale di chiusura e di poca chiarezza.
Lascia le mani libere, usale per gesticolare o sottolineare quello che stai esprimendo
2 – Mostra il palmo delle mani
Prova ad osservare le tue mani per qualche istante e concentrati sulle tue percezioni.
Osserva il palmo delle tue mani e poi girale e osserva il dorso.
Quale delle tue posizioni ti rilassa e quale invece ti innervosisce?
Le mani aperte e il palmo verso l’alto sono il massimo segnale di disponibilità. Quando parli ad una platea usa le mani rivolgendo il palmo verso l’altro. Il palmo delle mani è un segno di apertura, di chiarezza.
3 – Sii a tuo agio sul palco
Prendi dimestichezza con il palco, muoviti con libertà. Sentiti a casa tua. Il palco deve esserti familiare come casa tua.
4 – Se hai un podio, tieniti alla giusta distanza
Se sul palco hai una scrivanio, un podio o anche un leggio, usalo solo per appoggiare i tuoi appunti. Non stare fermo in quella posizione, il podio diventa una barriera tra te e la tua platea. Crea distanza e lontananza.
Non poggiare le tue mani ai bordi, come dicevamo nel punto 1, le mani devono essere libere di gesticolare.
Inizia a concentrarti su questi primi 4 punti (che valgono in caso di discorsi pubblici ma che puoi applicare anche negli incontri di lavoro o nei rapporti privati), studiali, falli tuoi.
Sperimenta.
Agisci.