Falsi miti sul cervello

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Negli ultimi anni le neuroscienze e lo studio del cervello hanno fatto passi da gigante.

Contemporaneamente si sono diffuse anche numerosi falsi miti sul funzionamento del cervello, alucuni dovuti ad erronee interpretazioni di studi, altre per un’estrapolazione di semplificazioni.

In questo articolo ho raccolto 4 falsi miti sul cervello da sfatare, faccio chiarezza su alcuni di esse in modo da aiutarti a comprendere maggiormente come funziona il tuo cervello e come quindi sfruttarlo al meglio.

1. Cervello sinistro razionale e cervello destro creativo

Cervello creativo e cervello razionaleHai mai sentito dire che l’emisfero destro è quello creativo e quello sinistro è quello razionale?

 

Da un punto di vista scientifico in realtà non c’è una parte del cervello che si attiva più di

un’altra quando svolgiamo delle attività di tipo creativo.

Al massimo, possiamo dire che il lobo frontale è quello che si attiva maggiormente.

I due emisferi del cervello collaborano e cooperano in continuazione e si scambiano le informazioni attraverso quello che viene chiamato “corpo calloso”.

Ed è proprio questo corpo che nella schematizzazione che si trova sui libri ha creato questa confusione.

2. Multitasking: è possibile eseguire più azioni contemporanemante?

SPOILER: Il multitasking non esiste! Facciamocene una ragione.

il multitasking non esiste

Il termine multitasking (dall’inglese task = compito) è un termine acquisito dall’informatica: è la capacità di un sistema operativo di eseguire più compiti, più task, contemporaneamente. Se ad esempio viene chiesto al sistema di eseguire contemporaneamente due processi A e B, la CPU eseguirà per qualche istante di tempo il processo A, poi per qualche istante successivo il processo B, poi tornerà a eseguire il processo A e così via.

Il nostro cervello è in grado di processare perfettamente un task alla volta. 

E cosa succede se aggiungiamo altre attività?

Il nostro cervello è in grado di svolgere più azioni contemporaneamente?

Quello che possiamo fare è compiere due azioni contemporaneamente di tipo diverso, ad esempio, un’attività cognitiva e un’attività di tipo fisico: recitare una poesia e saltellare su una gamba sola.

Cosa succede se aggiungiamo una terza attività?

In questo caso il nostro cervello non ha altre risorse a cui attingere e utilizzerà le risorse a disposizione passando velocemente da un task all’altro. 

Quello che noi chiamiamo multitasking infatti è semplicemente una capacità che ha il nostro cervello di passare molto rapidamente da un’azione a una successiva.

Questo continuo shift di attenzione però va a discapito di una perdita di tempo e di focus che se moltiplicata per ogni volta che lo facciamo, alla fine della giornata può costarci diverse ore.

3. Il cervello non comprende le negazioni

Non pensare ad un elefante viola.

Ovviamente hai pensato un elefante viola!

Questo è uno degli esempi che viene usato spesso per dimostrare che il nostro cervello non comprende le negazioni.

Il nostro cervello comprende benissimo le negazioni.

Il cervello lavora per immagini (peer immagini, somiglianza e familiarità) e un’immagine che possa rappresentare una negazione non esiste.

Questo però non significa che il nostro cervello non le comprenda. Anzi

4. Il cervello è diviso in tre parti

Secondo la teoria di McLean, il cervello si sarebbe sviluppato in epoche successive e sarebbe diviso in tre parti.

1. Il cervello primordiale, ovvero retiliano, dominato dagli impulsi primari,

2. Poi un cervello paleomammaliano, legato al sistema limbico e sede dell’emozione.

3. E infine la neocorteccia, quella legata al pensiero relazionali.

Secondo questa teoria, i tre cervelli sarebbero separati e potrebbero lavorare in maniera indipendente.

Gli studi successivi hanno dimostrato che le strutture non sono assolutamente né separate né intervengono in maniera cronologica o gerarchica. Anzi, al contrario, lavorano in maniera sinergica e hanno la capacità di influenzarsi reciprocamente.

Questa dei tre cervelli è una teoria che è stata adottata tantissimo: è una rappresentazione schematica e molto facile da comprendere. Però è errata.

Il cervello è un organo fantastico, ma ancora tutto da scoprire.

La scienza lo studia in continuazione.

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